IN AIUTO DEI CANI RANDAGI DELLE “PERRERAS” SPAGNOLE
La Spagna è conosciuta come meta turistica per il sole, le spiagge, la sangria ed il flamenco, ma l’altra faccia della medaglia rappresenta un’infinita sofferenza per gli animali randagi, i quali non hanno voce, abbandonati, lasciati morire di fame, investiti dalle auto oppure presi a sassate. Le foto ed i video che rappresentano la sofferenza degli animali stanno circolando in ambito europeo ed internazionale suscitando scalpore ed attirando l’attenzione dei media.
I canili municipali (“perreras” in Spagnolo) non sono dei posti di accoglienza temporanea, sono solo un posto di tortura, in cui gli animali non vengono sempre curati, spesso patiscono la fame e alla fine vengono soppressi. Questi luoghi invece di offrire una seconda possibilità agli animali, offrono una morte crudele, preceduta da sofferenza e lotte tra animali per un goccio d’acqua o una crocchetta di cibo. In passato nel canile di Mataro, oggi chiuso, gli animali venivano gettati vivi nei forni.
Il tempo di permanenza è breve, circa 15 giorni, se non ci sono adozioni c’è la morte, ma la maggior parte degli animali muore prima a causa delle condizioni dei luoghi. Ogni anno sono circa 30.000 gli animali che vanno incontro al destino fatto di camere a gas, forni crematori, paralizzanti neuromuscolari ed iniezioni letali. I Comuni spagnoli pagano fino a 80 euro a cane per garantirne l’eutanasia.
Uccidere animali, oltre ad essere crudele, non è mai la soluzione al randagismo: gli animali che sopravvivono sulle strade hanno maggiori spazi e risorse di cibo, nelle discariche o di cibo gettato dai turisti, il ciclo della riproduzione continua e i posti lasciati liberi vengono presto occupati da nuove nascite. E’ un cerchio che non ha fine, per questi motivi gli animali devono essere sterilizzati.
Il problema principale è che nel Paese non ci sono leggi adeguate per la protezione degli animali.
In Spagna ci sono ben 17 differenti leggi per la protezioni degli animali, ogni regione autonoma ha la sua ed il tentativo di far approvare una normativa uniforme, non è mai riuscito.
L’OIPA vuole dare una voice a questi poveri animali. Per favore, firmate l’Appello e chiedete direttamente alle autorità spagnole di porre fine a questo mare di dolore. Pochi minuti del vostro tempo sono importantissimi per dare voce ad animali dimenticati e che hanno bisogno di tutto il nostro aiuto.
Invia la lettera di protesta alla pagina http://www.oipaitalia.com/randagismo/appelli/perreras.html
La Spagna è conosciuta come meta turistica per il sole, le spiagge, la sangria ed il flamenco, ma l’altra faccia della medaglia rappresenta un’infinita sofferenza per gli animali randagi, i quali non hanno voce, abbandonati, lasciati morire di fame, investiti dalle auto oppure presi a sassate. Le foto ed i video che rappresentano la sofferenza degli animali stanno circolando in ambito europeo ed internazionale suscitando scalpore ed attirando l’attenzione dei media.
I canili municipali (“perreras” in Spagnolo) non sono dei posti di accoglienza temporanea, sono solo un posto di tortura, in cui gli animali non vengono sempre curati, spesso patiscono la fame e alla fine vengono soppressi. Questi luoghi invece di offrire una seconda possibilità agli animali, offrono una morte crudele, preceduta da sofferenza e lotte tra animali per un goccio d’acqua o una crocchetta di cibo. In passato nel canile di Mataro, oggi chiuso, gli animali venivano gettati vivi nei forni.
Il tempo di permanenza è breve, circa 15 giorni, se non ci sono adozioni c’è la morte, ma la maggior parte degli animali muore prima a causa delle condizioni dei luoghi. Ogni anno sono circa 30.000 gli animali che vanno incontro al destino fatto di camere a gas, forni crematori, paralizzanti neuromuscolari ed iniezioni letali. I Comuni spagnoli pagano fino a 80 euro a cane per garantirne l’eutanasia.
Uccidere animali, oltre ad essere crudele, non è mai la soluzione al randagismo: gli animali che sopravvivono sulle strade hanno maggiori spazi e risorse di cibo, nelle discariche o di cibo gettato dai turisti, il ciclo della riproduzione continua e i posti lasciati liberi vengono presto occupati da nuove nascite. E’ un cerchio che non ha fine, per questi motivi gli animali devono essere sterilizzati.
Il problema principale è che nel Paese non ci sono leggi adeguate per la protezione degli animali.
In Spagna ci sono ben 17 differenti leggi per la protezioni degli animali, ogni regione autonoma ha la sua ed il tentativo di far approvare una normativa uniforme, non è mai riuscito.
L’OIPA vuole dare una voice a questi poveri animali. Per favore, firmate l’Appello e chiedete direttamente alle autorità spagnole di porre fine a questo mare di dolore. Pochi minuti del vostro tempo sono importantissimi per dare voce ad animali dimenticati e che hanno bisogno di tutto il nostro aiuto.
Invia la lettera di protesta alla pagina http://www.oipaitalia.com/randagismo/appelli/perreras.html