DOPING ALLA QUINTANA, BRAMBILLA:
"ALTRO CHE TRADIZIONE, E' SOLO UNA VERGOGNA"
"GIUSTO NON INCLUDERE LA GIOSTRA TRA GLI EVENTI PATRIMONIO D'ITALIA"
"ALTRO CHE TRADIZIONE, E' SOLO UNA VERGOGNA"
"GIUSTO NON INCLUDERE LA GIOSTRA TRA GLI EVENTI PATRIMONIO D'ITALIA"
"Purtroppo – spiega il ministro Brambilla - questo meschino episodio é solo l'ultimo di una lunga serie di analoghi accadimenti che offendono il grande sentimento di amore e rispetto degli animali e dei loro diritti, proprio della maggioranza degli italiani, e che, per la risonanza ad essi garantita all'estero, arrecano anche un grave danno all'immagine nazionale e al conseguente appeal turistico”.
"A quanti avevano criticato la mia decisione di non riconoscere alle manifestazioni popolari che vedono coinvolti animali, tra le quali la giostra della Quintana di Foligno, la possibilità di ottenere il prestigioso riconoscimento di "Patrimonio d'Italia per la tradizione", che comporta una valorizzazione strategica anche a livello internazionale - continua il ministro - consiglierei di leggere anche solo il riassunto delle intercettazioni telefoniche che hanno portato il Tribunale di Perugia a condannare per doping dieci tra veterinari, fantini e gestori di scuderie, impegnati nella Giostra. Premesso che la responsabilità penale è personale, la sentenza e le intercettazioni confermano che questo tipo di competizioni siano caratterizzate da un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli animali "utilizzati", i cui diritti vengono sacrificati senza pietà, al solo obiettivo di conquistare il palio".
“E’ questa mentalità – prosegue il ministro Brambilla - la causa principale e il filo conduttore non solo di questi illeciti ma dei molti incidenti che hanno funestato palii e giostre nel nostro Paese e sono costati la vita a decine di cavalli negli ultimi anni. Vorrei ricordare che alle prove della Quintana di giugno è toccato alla purosangue di sei anni Estrada, mentre l’anno scorso si è dovuto abbattere, per frattura insanabile, un cavallo di quattro anni. Da tempo – prosegue - denuncio l’inadeguatezza e l’anacronismo di certi eventi che evidentemente non possono avere i requisiti per essere dichiarati “patrimonio d’Italia”. Non c’è nulla di “culturale” nel drogare, maltrattare e condurre alla morte un animale. Altro che tradizione, è solo una vergogna", conclude il ministro Brambilla.
Sono super d'accordo. Quello che è successo è una vergogna.
Sono con te e con quelle povere creature al 100%.
RispondiEliminaMaddy