sabato 12 gennaio 2013

IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO - Tornò dall’aldilà per...

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Joe Benson, di Wendover, nell'Utah, era il capo spirituale degli indiani Goshute. Era sempre accompagnato da un superbo pastore tedesco che chiamava Sky. Quando Benson diventò vecchio e semicieco, Sky gli fece da guida e lo difese dai pericoli.
Ma la salute di Benson continuò a peggiorare, e un giorno, verso il finire del 1962, egli annunciò a sua moglie Mable che sentiva che, di lì a poco, sarebbe morto. Mable avvertì i parenti e poco dopo essi furono al suo capezzale. Ma, avendo ormai abbandonato le tradizioni indiane, insistettero perché egli venisse portato all'ospedale nella vicina Owyhee, nel Nevada. 
Ignorarono le sue proteste e il sordo ringhiare di Sky e lo fecero ricoverare. Benson rimase all'ospedale solo per breve tempo. Quando i medici videro che non c'era più niente da fare, lo rimandarono a casa dove, poco dopo, nel gennaio del 1963, morì. 
Dopo le cerimonie funebri parecchi degli intervenuti chiesero di poter avere Sky. La signora Benson, vedendo che il cane sembrava ancora più prostrato di lei dal dolore, sentì che non sarebbe stato giusto cederlo, e così lo tenne con sé. Dieci giorni dopo, nel guardare dalla finestra, vide che qualcuno stava dirigendosi verso la casa. Allora accese la stufa e preparò del caffè. Quando alzò gli occhi, comparve sull'uscio un uomo che essa riconobbe subito: era il suo defunto marito. 
Fedele alle tradizioni del suo popolo, la donna gli disse gentilmente che era morto e che non aveva niente da fare in questo mondo. Joe Benson annuì e si limitò a dire: "Me ne vado subito. Sono tornato a prendere il mio cane". Fece un fischio e Sky, scodinzolando gioioso arrivò dicorsa nella cucina. "Voglio il mio guinzaglio" disse Benson. Sua moglie lo staccò da un gancio appeso alla parete e glielo porse, badando bene a non toccare il fantasma. Egli allacciò il guinzaglio al collare di Sky e uscì dalla cucina, scese le scale e si avviò per il sentiero che circondava la collina. Dopo qualche minuto di esitazione, la signora Benson corse dall'altra parte della collina. Di Joe e Sky non c'era neanche l'ombra. 
Arvilla Benson Urban, la figlia di Joe e Mable, che abitava alla porta accanto, fu testimone della strana visita e lo confermò in una dichiarazione scritta e giurata in questi termini: "Ho visto mio padre entrare nella casa e non più di pochi minuti dopo l'ho visto andarsene col nostro cane al guinzaglio. Ho visto mia madre andargli dietro e, d'impulso, l'ho seguita. Quando sono arrivata sulla cima della collina, mio padre e il suo cane non c’erano più". Nei giorni che seguirono i giovani della famiglia cercarono il cane, ma senza risultato. Era come se Sky fosse svanito, col suo amato padrone, in un altro mondo.




13 commenti:

  1. Sono sempre appassionato su dei bei racconti come questo.
    Ciao e buon fine settimana cara Robby.
    Tomaso

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  2. bellissimo ed emozionante
    buona domenica

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  3. ciao
    grazie per i commenti. Si è veramente un bel racconto ed emozionante.

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  4. è molto bello e credo sia andata proprio così

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  5. ciao Alessandra ciao Carmine si è un racconto commovente, quanto mi piace.

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  6. oh che bel racconto!!!
    sono in mezzo alla neve cara Robby!!!!

    c'è un premio blog che ti aspetta sul blog okanimali! passa se ti va !!! ciao

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  7. E' racconto che fa piangere. Il rapporto tra l'uomo e il suo animale è veramente poco studiato. Credo che negli animali esistano sentimenti che vanno al di là della nostra conoscenza. Nottina ^_^

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